Elenco Banche Italiane a Rischio! Vediamo Quali Sono!

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Elenco banche italiane a rischio: quali sono le banche a rischio nel nostro Paese?

Innanzitutto partiamo col cercare di spiegare che cosa significhi essere a rischio.

È un tema particolarmente caldo, anche perché soprattutto i piccoli e medi risparmiatori hanno bisogno di poter contare sulla solidità dell’istituto di credito che scelgono.

I risparmiatori italiani cercano di mettere da parte delle risorse importanti per il loro futuro, per questo hanno bisogno di poter contare sulla consapevolezza che riguardi il sistema delle banche italiane.

Spesso anche fatti che sentiamo in televisione ci inducono a preoccupazioni sui rischi che possono correre determinate banche.

Eppure è stato fatto tanto anche in termini di direttive europee, per fare in modo che le banche in difficoltà possano risanarsi attingendo anche a delle risorse interne e cercando di non mettere più di tanto in pericolo i risparmi dei clienti.

Vediamo quindi quali sono le banche italiane a rischio con un elenco che ci può essere utile a capirne di più.

L’elenco banche italiane a rischio viene redatto in base a delle caratteristiche particolari.

In questo modo si può stabilire anche un preciso elenco delle banche italiane a rischio default e un elenco delle banche italiane a rischio crack.

Lo stress test 2018

Lo stress test 2018 è una sorta di “prova”, in base alla quale vengono valutate le banche italiane per stabilire l’elenco banche italiane a rischio.

Per esempio sono risultate molto buone le prestazioni di alcuni istituti di credito come Unicredit, UBI, Banco BPM e Intesa Sanpaolo.

Per queste banche è stato verificato che il loro capitale, pur in situazioni di crisi generale, è comunque superiore ai minimi che vengono stabiliti per legge.

I correntisti che hanno scelto queste banche possono quindi stare sicuri.

Secondo lo stress test 2018, è migliorata la situazione di alcune banche che erano state sottoposte nel 2017 a commissariamento da parte della Banca d’Italia.

Soltanto tre istituti da questo punto di vista continuano a rientrare nell’elenco banche italiane a rischio.

Si tratta di Istituto per il Credito Sportivo, BCC di Cittanova e Banca Sviluppo Economico Spa.

In realtà commissariamento non significa automaticamente rientrare nell’elenco banche italiane a rischio e nemmeno nell’elenco banche italiane a rischio crack.

Tuttavia il commissariamento è una soluzione che viene applicata soltanto in soluzioni ritenute gravi ed ha l’obiettivo di evitare che le condizioni della banca in oggetto possano precipitare portando così alla chiusura.

La Banca d’Italia di solito procede ad operare in questo modo, se rileva anche delle perdite patrimoniali.

Secondo questo principio, alle banche che abbiamo già citato dobbiamo aggiungere l’elenco delle altre banche italiane a rischio.

Aggiungiamo quindi Monte dei Paschi, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza.

I rischi secondo R&S Mediobanca

Parlando di elenco banche italiane a rischio, non possiamo non fare riferimento all’indagine elaborata da R&S Mediobanca, che ha preso in considerazione più di 300 banche di piccole e medie dimensioni.

Sono stati considerati i dati di bilancio 2015 e sono venuti fuori dei risultati molto interessanti, che vale la pena sottolineare.

Secondo la ricerca, i risultati sono stati molto negativi, perché è emerso che la maggior parte degli istituti di credito è a rischio.

In particolare il rischio interesserebbe il 66% delle banche prese in considerazione.

La classifica elaborata da R&S Mediobanca tiene conto di un criterio chiamato Texas Ratio.

Secondo questo riferimento, al primo posto tra le banche più a rischio in Italia ci sarebbe stata la Banca di Teramo.

Poi seguivano la Cassa di Risparmio di Cesena, l’Unipol Banca, la Banca Atestina di Credito Cooperativo e la Banca di Pistoia Credito Cooperativo.

Le banche a rischio secondo Moody’s

Nel 2018 l’agenzia Moody’s ha eseguito un’altra analisi, prendendo in considerazione degli altri istituti di credito.

Sono rientrati nell’analisi le seguenti banche: Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banca IMI, Cassa Depositi e Prestiti, Mediobanca, FCA Bank, Banca Nazionale del Lavoro, Credito Emiliano, Credit Agricole Cariparma, Cassa Centrale Raiffeisen, Invitalia, Banca del Mezzogiorno.

Tuttavia dall’analisi è risultato che, pur nella situazione generale di difficoltà, legate anche alle vicende politiche italiane, le condizioni generali sono migliorate e non si può parlare di veri e propri cali che possano destare preoccupazione.

I criteri per scegliere una banca sicura

È davvero necessario essere consapevoli di che cosa si possa andare incontro, non scegliendo una banca sicura.

In questo momento in Italia c’è bisogno di certezza anche dal punto di vista economico.

Non dobbiamo dimenticare che stiamo cercando di uscire fuori da una crisi economica di grandi dimensioni, che ha messo a rischio i consumi e i conti correnti dei risparmiatori.

I più colpiti sono sicuramente i risparmiatori piccoli e medi, che hanno bisogno di mettere da parte delle risorse per il futuro.

Proprio per questo motivo è importante sapere quali sono i criteri in base ai quali si può scegliere il giusto istituto bancario, a cui affidare i propri risparmi.

In particolare sono due i parametri di cui tenere conto, per verificare se una banca è solida.

Il primo parametro è rappresentato dal controllo del patrimonio di vigilanza.

Il secondo criterio è rappresentato dal rating.

Nel primo caso si indica la quantità di investimenti in rapporto al patrimonio. Il tutto si esprime con la misura del Cet1 Ratio.

Secondo la legislazione europea, il minimo sarebbe un Cet1 Ratio dell’8%.

Questo vuol dire che una banca con questo Cet1 Ratio può fare investimenti per un rischio superiore a 10 volte il capitale che possiede.

Per le banche italiane il Cet1 Ratio medio è 17, almeno in riferimento alle principali banche.

Il rating esprime una valutazione sulla capacità che una banca avrebbe di ripagare i debiti.

In generale vale il principio secondo il quale più è alto il rating più l’istituto bancario si può ritenere solido.

Quali sono le banche più sicure in Italia

Proprio in base ai due criteri di cui abbiamo parlato precedentemente, possiamo stilare un elenco delle banche più sicure in Italia.

Naturalmente questa classifica è da prendere con le pinze, perché i parametri numerici sono sempre importanti, ma vanno considerati con una certa relatività.

Tenendo in considerazione il rating, gli investimenti e il Cet1 e volendo comunque seguire una linea “semplicistica”, le banche italiane più sicure sarebbero le seguenti:

  • Fineco Bank;
  • Banca Mediolanum;
  • BPER;
  • Credem;
  • Intesa Sanpaolo;
  • UBI Banca.

È chiaro che comunque oggi anche nel panorama italiano si stanno affacciando degli istituti più giovani e anche più innovativi per i prodotti finanziari che propongono.

Si tratta di un modello di business molto interessante, i cui risultati si potranno verificare dopo qualche anno.

Naturalmente è ancora troppo presto per far rientrare queste giovani banche all’interno di una classifica vera e propria.

Con il tempo esse possono acquistare a pieno titolo un ruolo importante accanto alle banche “più tradizionali”.

L’Università Bocconi ha elaborato una ricerca molto interessante sempre sulle banche più sicure.

Anche questa analisi non è da escludere per i risultati che ha messo in luce.

Il lavoro è stato molto ampio, perché ha preso in esame 20 gruppi bancari.

I parametri utilizzati per valutare le banche sono stati diversi, tra i quali anche il Cet1, il Tier1 e il total capital ratio.

In base a questi parametri, la classifica che è risultata in termini di solidità è la seguente:

  • Mediolanum;
  • Banco Popolare;
  • BPER;
  • Credem;
  • Intesa Sanpaolo.

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